Le scuole rimarranno aperte anche durante l’estate: la notizia non tarda ad arrivare. Che cosa dobbiamo sapere in merito?
Tutti gli istituti scolastici funzionano diversamente. Ma se c’è una cosa su cui concordano sono proprio le vacanze. Nel momento in cui si arriva nel mese di giugno, i ragazzi possono tirare un sospiro di sollievo. Infatti potranno godersi un intero periodo di meritata vacanza, che coinvolge tutta l’estate ovviamente. I più fortunati tornano a scuola durante il mese di ottobre. Qualcuno, invece, deve rientrare direttamente a settembre.
Ora le cose potrebbero cambiare per sempre. Ormai è da diverso tempo che si sta valutando la possibilità di tenere aperte le scuole anche d’estate. Non si tratta più di una richiesta come tante altre: presto potrebbe venire appoggiata dal Governo. Chi ha voluto lanciare questa iniziativa, e per quale ragione esattamente? Continua a leggere per scoprire tutto al riguardo: l’estate 2024 potresti passarla a scuola.
La proposta è stata promossa dall’organizzazione no profit WeWorld e da Sarah Malnerich con la collaborazione di Francesca Fiore. Si tratta delle autrici e attiviste del blog “Mammedimer*a”, le quali hanno raccolto più di 30.000 firme. Questa iniziativa è stata lanciata dal 7 settembre 2023 e vuole cambiare il calendario scolastico. L’idea sarebbe quella di allungare il periodo scolastico anche in estate. Così i giorni concessi dalle vacanze verrebbero ridotti drasticamente.
Se il sistema entrasse in vigore funzionerebbe nel seguente modo. Le scuole dovrebbero rimanere aperte nei mesi di giugno e luglio, con delle attività extrascolastiche e di rimodulazione delle pause. Entrerebbe in vigore questa novità per tutti coloro che vanno dai 3 ai 14 anni di età. In questo modo sperano di offrire agli studenti l’opportunità di gestire meglio il loro tempo. E soprattutto di prendere parte ad altre attività scolastiche.
Le sostenitrici sono convinte che il nuovo sistema aiuterà milioni di italiani questa proposta. La durata ridotta eviterà che si vengano a creare delle disuguaglianze sociali. Inoltre le persone avrebbero delle competenze migliori dal punto di vista relazionale e cognitivo. Per il momento la proposta è ben lontana dall’essere valutata. Però non si esclude la possibilità che venga tenuta in considerazione in futuro. Staremo a vedere che cosa succederà e se questa iniziativa continuerà ad esistere in futuro.
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