Febbre Dengue, quali le aree del Paese maggiormente coinvolte dal virus. Le precauzioni da prendere contro il morbo.
Il numero delle persone colpite da febbre Dengue in Sud America è in continua crescita, al punto da creare forte preoccupazione tra le autorità sanitarie dei paesi coinvolti, Brasile e Perù tra i primi. In Italia, la situazione non è assolutamente così grave e non desta le stesse preoccupazioni. La malattia si contrae dopo la puntura di una zanzara a una persona infetta e il decorso è di circa due settimane nella maggior parte dei casi.
I sintomi sono febbre, dolori intorno e dietro gli occhi, dolori alle articolazioni e ai muscoli, nausea. Il primo bollettino dell’Istituto superiore di sanità indica una situazione da monitorare, ma tutto sommato tranquilla. Al momento non ci sono focolai della malattia autoctoni. I casi infatti hanno tutti origine all’estero, in particolare appaiono tutti legati a viaggi nei luoghi dove la malattia è presente con più virulenza.
Il numero dei casi seguiti è di 117, registrati tra il 1° gennaio e l’8 di aprile di quest’anno. A trasmettere il virus la zanzara, in particolare la Aedes A Egypti, che appare più pericolosa per la diffusione della malattia. Secondo gli esperti, non esiste al momento attuale un pericolo per il nostro Paese, ma occorre monitorare la situazione soprattutto nelle zone di alta densità di zanzare.
A livello territoriale la regione con il maggior numero di casi è il Veneto con 24, seguito dal Lazio con 23 e dalla Lombardia con 21. Poi la malattia è in Toscana (13 casi), Emilia Romagna (12) e Piemonte (11). Non sono registrati casi in Val d’Aosta, Liguria, provincia autonoma di Trento, Abruzzo, Sardegna, Basilicata, Calabria e Sicilia.
In questo periodo dell’anno, la diffusione delle zanzare è ancora ridotta, proprio per questo occorre intervenire con prontezza per le disinfestazioni in modo da prevenire il diffondersi dell’insetto. Bisogna infatti considerare che il 50 per cento dei casi è asintomatico. Quindi in presenza di un’infezione il modo più efficace per intervenire è la disinfestazione.
Il modo migliore per arginare la diffusione della malattia resta così il contenimento della presenza di zanzare. Esiste anche la possibilità della vaccinazione, ma è raccomandata soltanto per chi effettua viaggi con lunghi soggiorni nei Paesi con alta incidenza della malattia. Il vaccino poi è consigliato per chi ha già avuto un precedente contagio della malattia. Questo perché una seconda infezione potrebbe essere più grave.
Dunque prevenzione della diffusione della zanzara, con la disinfestazione dei luoghi dove l’insetto prolifera e attuazione di tutte le misure di protezione: dall’uso delle zanzariere ai repellenti da cospargere sulla pelle.
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